Battlestar Galactica approderà il prossimo 25 marzo sugli schermi di Fox, portando con sé una serie di dilemmi morali che non potranno non risuonarvi familiari. Ma niente paura, non c’è pericolo di annoiarsi. Non mancano infatti travagliate storie d’amore, fuggevoli momenti di sesso, battaglie nello spazio che sembrano uscite da Guerre Stellari. E tutti i grandi classici della fantascienza sapientemente mescolati. Certo non potevano mancare robot intelligenti, i Cylon, stavolta particolarmente cattivi, che hanno scatenato una sanguinosa guerra contro i loro creatori, dalla quale dopo quarant’anni gli umani non si sono ancora totalmente ripresi. Per non ripetere la terribile esperienza, gli uomini si sono illusi che bastasse frenare qualunque sviluppo tecnologico. Una logica che tocca l’apice del paradosso sulla nave Galactica (che non a caso sta per diventare un museo), dove i computer di bordo non sono neppure connessi tra loro, i comunicatori assomigliano a telefoni degli anni settanta e gli ufficiali tracciano le rotte stellari su mappe di carta come faceva Cristoforo Colombo.
Nulla avrebbe però inizio e – potremmo quasi dire – nulla avrebbe fine, se non fosse per l’affascinante Numero Sei. La misteriosa ragazza bionda che (guarda caso) ha una torrida relazione con l’inventore del sistema di difesa delle dodici colonie di Kobol. Chiunque abbia un po’ di intuito, e non sia obnubilato da tripudi ormonali come il povero scienziato, capirebbe quali nefaste conseguenze siano all’orizzonte. Ciò che invece davvero nessuno potrebbe sospettare (non prima che sia troppo tardi, almeno) è che la ragazza non sia umana. Nel frattempo, infatti, i Cylon si sono evoluti (loro sì) tecnologicamente, sono riusciti a creare dei robot antropomorfi e sono infine ritornati per vendicarsi. Quel che dunque gli uomini dovranno presto affrontare non è solo un multiplo attacco nucleare che metterà a rischio l’esistenza del genere umano, ma anche la consapevolezza che i nemici si nascondono in mezzo a loro. Vi ricorda qualcosa?