In questi giorni si è tornato a parlare di privatizzazioni, prima su Poste e Ferrovie, oggi addirittura su Cdp. Per fare una discussione seria ed evitare radicalismi ideologici – da una parte e dall’altra – non possiamo però evitare un giudizio storico e politico su quanto, soprattutto la sinistra, ha fatto nelle precedenti esperienze di governo. Nel corso degli anni 90, per consentire l’integrazione della nostra economia nella costituenda Unione europea, si è realizzata una profonda trasformazione del sistema produttivo con le liberalizzazioni e le privatizzazioni. Le liberalizzazioni erano infatti poste alla base della integrazione europea, in virtù dell’intenzione dichiarata di aprire i mercati nazionali, unificare il mercato europeo, trasformare i vecchi campioni dell’industria nazionale in imprese dinamiche, di scala continentale. Le privatizzazioni, in quel contesto, erano ritenute indispensabili per dare forma e attitudini imprenditoriali ai giganti dell’economia pubblica e renderli protagonisti dei nuovi mercati liberalizzati… continua a leggere
(L’Huffington Post)