A dispetto delle apparenze, e della retorica binaria e grossolana dispiegata da entrambi, sono due soggetti razionali, fin troppo razionali, quelli che oggi si fronteggiano a Washington e Pyongyang. Ed è proprio la iper-razionalità di Donald Trump e Kim Jong-un a rendere l’attuale crisi così pericolosa. Tre sono gli obiettivi che entrambe le parti si propongono di raggiungere con le loro minacce e il loro lessico esplosivo. Nel caso di Kim, si tratta in primo luogo di affermare la credibilità del deterrente nucleare di cui la Corea del Nord oggi dispone. Un deterrente, questo, probabilmente più sofisticato e ampio di quanto non si credesse, ma la cui efficacia ultima dipende, appunto, dall’asserita prontezza a farne uso. L’arma nucleare dovrebbe garantire al regime nordcoreano di evitare la sorte subita in tempi recenti da altri avversari degli Usa (il precedente della Libia di Gheddafi o dell’Iraq di Saddam Hussein è spesso evocato)… continua a leggere
(Il Giornale di Brescia)