L’ estate i magazine allegano i gadget (la borsa da mare, il pareo, robe così) e i quotidiani fanno la cosa a puntate che, se a uno piace, alla fine si fidelizza. Pigliamone due: Il Foglio e Repubblica. Il Foglio ha parlato della concupiscenza (in verità anche di Burke, ma come si pretenda di fidelizzare il lettore – d’estate – grazie a Burke è un mistero); Repubblica ha pubblicato il viaggio di Paolo Rumiz sulle strade dimenticate dell’Appennino. Sul Foglio Marcenaro – per esempio – ha scritto che si può desiderare la moglie dell’amico, altri hanno detto che la concupiscenza è “ricerca disordinata ed eterodiretta del piacere in conseguenza della disobbedienza a Dio”, ma, stringi stringi, tutti hanno messo nel lettore una gran voglia di scopare e basta, possibilmente con la moglie dell’amico di cui sopra. Rumiz ha puntato invece sulla riscoperta delle sane cose di una volta e quando incontrava vecchietti piuttosto soddisfatti dei loro nipotini o famiglie che gestivano B&B magari attorniate da un fottio di figli, beh il lettore di sinistra magari qualche carezza alla moglie gliel’ha pure fatta. E – sempre magari – in primavera ci sarà un boom delle nascite. Vai a capire a volte il Foglio e l’eterogenesi dei fini.