Scrivo da un paese che, per la prima volta dalla fondazione della Repubblica, non avrà in parlamento né comunisti né socialisti. Questi ultimi c’erano stati ininterrottamente, se si esclude il ventennio fascista, per più di un secolo. Il voto del 2008 ridisegna il paese e ci costringe a dirci un po’ di cose chiare sullo scarto tra l’Italia com’è e l’Italia come ce la raccontiamo. Indubbiamente, per la sinistra in generale è andata male…
Iscritto19 Settembre 2012
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