Il «sentiero stretto» è stato il modo in cui negli ultimi sette anni, nel mezzo della peggiore crisi economica dalla seconda...
Iscritto19 Settembre 2012
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Dopo la vittoria del No al referendum del 4 dicembre, l’attacco finanziario all’economia italiana, in corso da tempo, ha conosciuto...
Scorrendo la rassegna stampa delle ultime settimane potrebbe apparire che la recessione in arrivo sia da addebitare all’ostinazione con cui Jean Claude Trichet si rifiuta di abbassare il tasso di interesse dell’euro. Da parte di molti giornali e centri studi è in corso una gara: chi enfatizza l’arresto della crescita, chi l’esplodere del disagio sociale, chi infine avanza il sospetto che le banche europee siano minacciate…
In attesa che le principali case finanziarie internazionali diffondano i loro consuntivi, si può già dire con certezza che il 2007 è stato l’anno che ha sconvolto l’assetto della globalizzazione finanziaria che avevamo conosciuto finora. La cosiddetta crisi dei mutui altro non è che la crisi del sistema delle grandi banche globali. E’ ipocrisia, infatti, riferire gli sconquassi finanziari in corso al problema dei mutui “subprime”…
Il 22 Novembre Mario Draghi e Alessandro Profumo si sono diffusi, in ambiti diversi ma entrambi in lingua inglese, sulle prospettive dell’industria bancaria dopo la crisi dei mutui subprime. Draghi, che teneva una lettura presidenziale a Francoforte, ha descritto le fantastiche trasformazioni avvenute di recente nel settore bancario internazionale evidenziando due fattori: la crescita dimensionale da un lato; l’innovazione tecnologica…
La manifestazione rossa del 20 ottobre è stata bella anche perché non è stata una manifestazione contro Prodi, ma neanche banalmente contro Berlusconi (un bel passo in avanti nella pedagogia politica della piazza di sinistra). Non erano neanche “un milione di no” al protocollo sul welfare, come ammiccava il titolo del Corriere della sera, coloro che hanno sfilato sabato scorso. Quella piazza non era espressione…
La crisi finanziaria connessa alla pratica dei mutui facili presenta caratteri inediti: da un lato – per ora – genera più inquietudine che perdite; dall’altro, investe più intensamente il nucleo centrale del sistema finanziario globale che non le sue diramazioni periferiche. Basta scorrere l’elenco delle banche maggiormente implicate per vedere che i rischi più alti li corrono le principali case inglesi e americane.
La questione dei cosiddetti fondi sovrani – gli investimenti all’estero di capitale pubblico, per lo più cinese o delle “tigri asiatiche” – è un logico sviluppo della nuova Bretton Woods informale, stabilitasi tra Stati Uniti e Cina sin dal decennio scorso, in barba ai comunicati finali dei vari G7 e G8. Dopo oltre dieci anni di elevatissimi tassi di crescita e surplus commerciali, la liaison finanziaria secondo la quale la Cina tiene svalutato il renminbi…
La campagna elettorale reale scorre via serena come non mai, fra Prodi che annuncia di voler unire gli italiani e Berlusconi che snocciola i risultati raggiunti dal suo governo. La peculiarità del nuovo sistema elettorale, in cui per far vincere una coalizione bisogna votare una delle liste che la compongono, fa sì che non ci siano messaggi istrionici di candidati ansiosi di farsi notare, ma milioni di lettere e volantini, prodotti dai partiti nazionali e uguali in tutta Italia incentrati, in modo sin troppo pedissequo, sui contenuti dell’azione di governo che ciascuno prospetta agli elettori, milioni di facsimile e manifesti che spiegano come si vota. Una campagna visibile, ma assai meno costosa, in cui, per di più, la politicizzazione del messaggio rende assai meno condizionante il ruolo di chi la finanzia…
E’ presto per dire se l’acquisto di Bnl da parte di Bnp segni il ritorno di Mediobanca al comando della finanza italiana, dopo il ridimensionamento dell’Istituto seguito alla morte di Enrico Cuccia e dopo i conflitti tra soci bancari e management che, composti con un fragile compromesso, hanno portato alla sostituzione di Maranghi e al congelamento della pratica Generali. Certo, nella sorprendente conclusione della contesa su Bnl si è intravisto qualcosa dell’antica scuola…
L’editoriale di Giorgio Ferrari su Avvenire del 4 Gennaio merita una risposta. Il giornale della Chiesa italiana sostiene che la telefonata fra Piero Fassino e Giovanni Consorte “rivela senza mediazioni come il segretario del maggior partito di opposizione abbia necessità, per sentirsi protetto, di poter disporre di una banca”. Quindi si domanda come sia possibile che oggi “non ci si senta a proprio agio nel nido della politica senza il senso di sicurezza che deriva dall’avere una banca alle proprie spalle”...
La vicenda finanziaria degli ultimi anni rivela la dissoluzione della borghesia capitalistica italiana, ma anche l’impotenza politica, prima ancora che economica, delle forze…