La sinistra riformista ha dovuto affrontare la questione del pacifismo nel 1999, quando l’Italia ha offerto basi e uomini a...
Iscritto19 Settembre 2012
Articoli9
La nuova destra italiana ha tanti difetti, tra cui quello non secondario di rappresentare un pericolo per la democrazia, ma...
C’è qualcosa di più significativo del «contratto di governo», a ben vedere, che unisce Lega e Movimento 5 Stelle. Questa...
Dice oggi Dario Franceschini al Corriere della sera che «un conto è il giusto ricambio dei gruppi dirigenti, altra cosa...
La prima repubblica è stata l’epoca dei partiti di massa, la seconda quella delle coalizioni, del presidenzialismo di fatto e...
Se la guerra è la prosecuzione della politica con altri mezzi, poche cose sono peggiori dell’andare in guerra con le idee...
La manifestazione del 9 aprile, a suo modo, è stata anche un segno dei tempi. Da sempre frammentati, non sindacalizzati, con poca storia alle spalle, questa volta i precari sono stati capaci di sollevare un tema, quello delle loro condizioni di vita, senza giocare di rimessa rispetto all’agenda imposta da media e governo, invertendo le polarità di un’opinione pubblica tanto pronta a scaldarsi sulla giustizia quanto rinunciataria e passiva sulle grandi questioni sociali. In secondo luogo, questo movimento…
La storia del rapporto tra partiti di sinistra e movimenti studenteschi è una storia complicata, fatta di infatuazioni e strumentalizzazioni reciproche, dissensi profondi e provvisorie ricomposizioni. Da parte della politica non è però mai venuta meno l’attenzione alle rivendicazioni dei movimenti e anche alle loro dinamiche interne, nella consapevolezza di quanto le une e le altre fossero espressione dei cambiamenti che attraversavano l’Italia. Negli ultimi anni questa attenzione…
Sempre più spesso si sente ripetere che la sinistra italiana ha perso la capacità di ricollegare le parole alle cose: dietro la nebbia delle sue altisonanti parole, la sinistra nasconderebbe in realtà l’incapacità di parlare delle cose. In pochi casi questo è vero come nel dibattito sul rinnovamento del Partito democratico, tornato di moda in occasione della composizione delle liste per le elezioni europee, che non ho votato in direzione nazionale. E non perché abbia da obiettare sui capilista…