Come volesse esorcizzare l’imminente crisi, il giorno stesso della caduta del governo, il 24 gennaio, Stefano Ceccanti pubblica sull’Unità un articolo dal titolo: “Pd: la prova del fuoco”. Come molti altri, Ceccanti afferma che ci troviamo davanti a una crisi di sistema, di cui la crisi di governo è solo un epifenomeno, un effetto secondario che non ha responsabili diretti ma solo cause generali. Il mantra è quello della politica che non decide…
Iscritto19 Settembre 2012
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Doveva essere l’estate di Savino Pezzotta. Il vulcanico bergamasco aveva attaccato più volte il Partito democratico: “Là non c’è posto per noi cattolici”. Doveva essere l’estate del suo movimento, figlio del referendum sulla fecondazione assistita e del Family Day del 12 maggio. Doveva essere la sua estate e quella del suo partito: il Partito di Dio. O forse, più semplicemente, il Partito del Cardinale…
Il pontefice Benedetto XVI ai nunzi apostolici dell’America Latina dice che “la famiglia mostra segni di cedimento sotto la pressione...
La piazza democratica non è di sinistra o non è più solo di sinistra, ed è bene che sia così. La piazza è di chi si mobilita. E la destra sabato, non c’è dubbio, ha dimostrato una rilevante capacità di mobilitazione. Non è una novità: c’erano già state manifestazioni del centrodestra, pienamente riuscite, durante i governi dell’Ulivo. E prima ancora – lo diciamo senza voler sottintendere nessun improprio accostamento, sia chiaro – il nostro paese ha conosciuto Piazza Venezia e prima ancora le cosiddette “radiose giornate di maggio”, quando la piazza nazionalista riuscì a costringere il governo di allora nel grande carnaio della Prima guerra mondiale…
C’è molta confusione sul concetto di comunicazione politica. A proposito del governo Prodi e della Finanziaria, per esempio, si dice che ci sono stati errori di comunicazione. La stessa cosa si era detta per altri provvedimenti del governo Berlusconi, una coincidenza che non è certo un buon segno né un segno di discontinuità; un mal comune che non fa mezzo gaudio.
Che cosa sarà mai dunque questa sempre evocata e mai da nessuno compiutamente governata “comunicazione politica”?
Un anno fa le primarie. Le file, le fotocopie per le schede, lo stupore. Piazza Santi Apostoli, a sera, occupata da forze dell’ordine e giornalisti. E il “popolo delle primarie”, fuori dalle transenne, desideroso di festeggiare. Il corpo elettorale aveva reagito alla sollecitazione in maniera inaspettata, come il corpo di un paziente da lungo tempo in coma, che si risveglia all’improvviso…