Un’operazione di marketing religioso, si dice. E si storce il naso. Un’operazione di marketing monarchico: quella sì. Quella fa due miliardi di spettatori, e va benone. E le operazioni di marketing politico ed elettorale: neanche si discute. Sono all’ordine del giorno, e ci mancherebbe pure che qualcuno ancora se ne scandalizzi. E siccome anche il sistema dell’arte, da Andy Warhol in poi, non si può dire che abbia tenuto i mercanti fuori dal tempio, abbiamo il sistema completo dello spirito assoluto…
Iscritto19 Settembre 2012
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La richiesta di arresto per Alberto Tedesco, ex assessore della sanità in Puglia, attualmente senatore, scuote il Pd. E quale partito non sarebbe scosso, dalla richiesta di arresto di un suo senatore? (A pensarci bene, qualche partito del genere c‘è, ma non è il caso di parlarne adesso). Per tutti i parlamentari chiamati a stabilire se la documentazione inviata dai magistrati giustifichi la richiesta, si tratta di capire anzitutto cosa c‘è scritto in quei documenti. Si tratta di valutare se sussista il fumus persecutionis…
Proviamo a prenderla dall’altra parte: esiste un diritto a non sapere? Ed è possibile che il non sapere rientri tra le condizioni per cui certe relazioni fra gli uomini possano aver luogo? La prima domanda ha una risposta abbastanza certa: è difficile negare che nei casi di adozione, per esempio, si abbia tutto il diritto di non conoscere i genitori naturali. Così come si ha anche il diritto di rimanere nell’ignoranza circa informazioni che possano essere ricavate dal nostro patrimonio genetico…
Proviamo a dare ragione a Leonardo Sciascia in ciascuno dei momenti in cui il suo confronto con il Pci si è fatto teso, aspro, polemico, e dopo aver tutto concesso vediamo se una qualche essenziale ragione non stesse comunque dalla parte del Partito comunista. Emanuele Macaluso ha scritto un libro che ce ne offre l’occasione: “Leonardo Sciascia e i comunisti” (Feltrinelli). Libro bello, intenso, a tratti vibrante di commozione: per esempio nelle prime pagine, che raccontano come alcuni…
Sono vent’anni che una corte di nani e ballerine si muove con alterne fortune sulla scena politica italiana, ed è ancora Rino Formica, che bollò con quest’espressione l’Assemblea nazionale del Psi, nel lontano 1991, a spiegare le cose come stanno: “Immaginate di stare in un salotto in cui non si ha nulla da dire. La serata non può che finire a barzellette, l’unico modo possibile per riempire quel vuoto imbarazzante e far contenti tutti. Ecco, Berlusconi vince alla stessa maniera”. Prima o poi, però, accadrà il contrario…
Nelle cronache politiche di questi giorni, c‘è il rischio che la proposta di Luca Cordero di Montezemolo perda, per superficialità o anche solo per esigenze di spazio nei titoli di giornale, il suo caratteristico formato, e diventi quella, in fondo banale, di una lista civica nazionale. Cosa ha infatti detto il Presidente della Ferrari? Che l’attuale bipolarismo non funziona più. Che ci vuole una riforma della legge elettorale che cancelli un assurdo premio di maggioranza il quale, affibbiato alla coalizione prima classificata…
Un manifesto di “persone perbene e intellettualmente oneste”, dice il filosofo Giacomo Marramao. Cioè, non stiamo troppo a pensarci, di destra. Un manifesto firmato da persone che in futuro, quando una nuova fase politica sarà aperta nel paese (e qualche contributo a chiudere quella presente pare che effettivamente Gianfranco Fini voglia darlo), potranno anche trovarsi in disaccordo, uno con Sinistra e libertà e l’altro con Futuro e libertà, ma per il momento partono almeno da “una comune base di valori”. Un incontro, checché ne dicano i firmatari del finiano Manifesto di ottobre, provenienti da sponde politiche distanti e addirittura opposte…
Di giorni il ventesimo secolo ne conta più o meno trentaseimilacinquecento, ma possono bastarne tre per tracciare la storia d’Italia. O almeno: questo è l’intento del libriccino di Ernesto Galli della Loggia, Tre giorni nella storia d’Italia, che sceglie il 28 ottobre 1922 (Marcia su Roma), il 18 aprile 1948 (vittoria della Dc sul frontismo socialcomunista) e il 27 marzo 1994 (prima vittoria di Silvio Berlusconi), per mostrare i caratteri originali del Novecento italiano. Le tre date hanno un tratto comune evidente…
Siamo all’inizio dell’anno scolastico, seguite per cortesia il piccolo ragionamento in due tempi di Roger Abravanel, guru della meritocrazia. Primo tempo: sono stati messi a punto dei test – i test Pisa e Invalsi – che misurano intelligenza e capacità dei ragazzi in età scolare. Essere intelligenti e capaci aiuta: conseguire un buon risultato nei test dovrebbe quindi essere sicuro indice della possibilità di avere successo. Di qua stanno le «competenze della vita», di là il «successo nelle società post-industriali»…
Ma perché l’individualismo è metodologico? Voglio dire: all’indomani del referendum che a Pomigliano ha sancito la vittoria dei sì, Piero Ostellino sul Corriere della Sera ha spiegato che con la maggioranza dei favorevoli all’accordo con la Fiat a Pomigliano “sotto il profilo culturale e del metodo c’è stata la vittoria dell’individualismo metodologico, che riconduce le dinamiche sociali all’individuo, ponendolo al centro, rispetto a quell’astrazione ideologica chiamata collettività”. In qual modo si sia trattato di una vittoria…
Se c’è una cosa che bisogna usare con precauzione, è il principio di precauzione. L’uso incontrollato produce infatti seri danni collaterali. È così nella vita privata ed è così nella vita pubblica. Per la prima, chiunque abbia ad esempio una moglie troppo premurosa, maledettamente ansiosa, sa di cosa parlo. Tuo figlio vuol tornare da solo a casa, all’uscita da scuola? Basta che nella mente del coniuge si affacci la mera possibilità che lungo il percorso si appostino ladri, assassini e in generale brutte compagnie, per escludere…
Creazione della vita artificiale, si dice. Ma, si obietta, non è affatto creazione e non è neppure vita. Non è creazione, perché la creazione procede ex nihilo, mentre nel caso del Mycoplasma mycoides JCVI-syn 1.0 c‘è del materiale di partenza: i composti chimici necessari per sintetizzare le molecole; e non è neppure vita, perché la vita consiste in molto più che non il suo motore. Quel che si sarebbe infatti ottenuto nel laboratorio di Craig Venter è solo la sostituzione del motore principale di una cellula…