L’ultima copertina dell’Espresso è emblematica di questi tempi qua. Il titolo è “Sesto potere” e nel catenaccio ci si chiede se il web sia democratico oppure un nuovo Grande Fratello. L’immagine è un puzzle di faccioni di Grillo, che parla, che gesticola, che fissa pensoso un punto lontano dai monitor di tanti pc. Giorni fa, poco dopo che il V-Day aveva portato in piazza migliaia di persone, si è aperto – per l’ennesima volta – il dibattito sui blog.

Sono un insegnante di 48 anni, insegno Filosofia e Storia al Liceo Scientifico di Mercato S. Severino (SA). Nel 1991 lavoravo a Treviglio, da insegnante precario con nomina annuale, ed era un periodo molto duro per me, perché la mattina ero a scuola e il pomeriggio dovevo studiare per la prova orale del concorso ordinario, bandito l’anno precedente. Avevo appena il tempo di pranzare al volo e mi rimettevo a studiare…

Se Heroes arriva proprio ora sui nostri schermi, di certo non può essere una coincidenza. Gli aridi materialisti votati all’insipido razionalismo pensino pure che l’unica vera ragione sia riconducibile ai responsabili del palinsesto di Italia1. Tecnicamente è così. Ma noi che passiamo il tempo a individuare indecifrabili corrispondenze tra telefilm americani e tutto ciò che ci circonda non possiamo fermarci a semplici fatti contingenti.

Domani uscirà in libreria un piccolo esempio di battaglia politico-culturale: “In alto a destra”. Un libro che sembra fatto apposta per attirarsi le solite, facili e non benevole ironie – quando va bene – che accompagnano qualsiasi iniziativa venga da quel gruppo di politici e intellettuali che si muove attorno a Gianfranco Fini, da parte dei più accesi e acritici sostenitori di Silvio Berlusconi. E non solo. Dal nome del curatore (Giuliano Compagno, scelto per il compito a bella posta), a quello dell’editore…