C’era una volta una signora squattrinata, nota come Joanna Rowling, che in treno ebbe un’idea. In dieci anni la distribuì su sette libri, sempre più diluiti e istericamente attesi, fino al delirio del 21 luglio scorso, quando tutte le librerie si sono aperte nel cuore della notte per consentire agli italiani impazienti – e magicamente padroni della lingua inglese – l’acquisto di “Harry Potter and the Deathly Hallows”.

Al solito, il problema è politico. Perché però il problema sia politico non è facile vederlo. Si parla, infatti, di tutt’altro: di scienza e cervello, percezioni e neuroni. Ma andiamo con ordine e cominciamo dalla notizia. Sull’autorevolissima rivista scientifica Nature è stato pubblicato lo scorso 5 marzo un articolo dal quale si apprende che l’équipe del neuroscienziato Jack Gallant, dell’Università della California, è riuscita a “scannerizzare il cervello”…

“Questo paese è impazzito”, così era sbottato l’ex-presidente del Consiglio, se non ricordo male, qualche mese prima della caduta del governo. Per certi versi non aveva torto, come abbiamo potuto constatare, anche se forse si potrebbe calibrare meglio quell’impressione. Non si tratta infatti di vera follia, cioè di psicosi. Come vorrei provare a suggerire in poche parole, quasi per scherzo, ma con un pizzico di serietà…