Il workshop Ambrosetti che periodicamente si tiene a Cernobbio è da sempre una ghiotta occasione per raccogliere analisi e opinioni...
Ricorre in questi giorni il secondo anniversario dell’ormai celebre lettera della Bce. Una missiva in cui l’istituto di emissione metteva nero...
Ogni estate conosce il suo tormentone, un ritornello che risuona ossessivo tra ombrelloni e creme solari. Meglio se in una...
Eccola, finalmente, l’agenda Monti. In occasione della conferenza stampa di fine anno Mario Monti ha enunciato in modo chiaro le linee...
Viviamo a 130. E non perché scoppiamo di felicità, andiamo forte in auto o le nostre giornate girano a mille....
La calda estate del 2012, fra Europeo di calcio e podi olimpici, è apparsa come una fedele riproposizioni di ben...
Da tempo le parole “rigore” e “risanamento” vengono utilizzate come sinonimi nel dibattito pubblico, anche da parte di esponenti di primo piano del Partito democratico...
Di fronte alle cifre dei redditi rese note dal ministero del Tesoro, un candido spirito del Settecento potrebbe davvero concludere che gli italiani, popolo fortunato, vivono nel migliore dei mondi possibili. Mentre un utopista dell’Ottocento o un egualitarista del Novecento sarebbe portato a credere che l’Italia sia diventata il paese più socialista del pianeta. Che pensare, infatti, di un paese in cui le classi un tempo sfruttate hanno in media raggiunto e superato il reddito dei loro datori di lavoro…
La riforma del mercato del lavoro allo studio in Italia punta a introdurre elementi di flessibilità per le imprese, accompagnati da maggiori tutele individuali per i lavoratori disoccupati. Il modello, la cosiddetta flexicurity, non è altro che una revisione dell’impianto istituzionale del mercato del lavoro (ma bisognerebbe piantarla col singolare e cominciare a parlare di “mercati”) attraverso una modifica delle relazioni contrattuali. Al di là del giudizio politico sui singoli provvedimenti…
Sembra oramai certo che la riforma del mercato del lavoro sia una priorità dell’agenda politica, per rispondere alla crisi e promuovere la crescita. Da più parti viene porto l’invito ad affrontare il tema senza pregiudizi. In questo spirito, ritengo che sia utile ribadire quattro dati di fatto, ben noti a chi studia il mercato del lavoro ma che sfuggono spesso al dibattito. Il primo dato è che la rigidità del mercato del lavoro italiano è ampiamente sopravvalutata. Per l’Italia, l’analisi dei flussi mostra tassi di riallocazione…
Presentando al Senato il suo programma di governo, Mario Monti ha affermato che per riformare il mercato del lavoro “è necessario colmare il fossato che si è creato tra le garanzie e i vantaggi offerti dal ricorso ai contratti a termine e ai contratti a tempo indeterminato, superando i rischi e le incertezze che scoraggiano le imprese a ricorrere a questi ultimi”. Molti hanno colto nelle parole del presidente del Consiglio un’implicita adesione alla proposta del cosiddetto contratto unico, autorevolmente sostenuta…
Negli ultimi tempi il modello tedesco è tornato al centro del dibattito pubblico. Una delle sue caratteristiche fondamentali è la codeterminazione nelle imprese con un numero superiore a 500 addetti, che prevede una rappresentanza paritetica dei lavoratori nell’organo in cui si prendono decisioni strategiche e si scelgono i manager che le eseguono. La codeterminazione ha indubbiamente favorito le caratteristiche positive cui si fa spesso riferimento nel dibattito italiano. E ha anche aperto la strada…