Sebbene le previsioni stilate da osservatori pubblici e privati continuino a indicare permanenti difficoltà delle economie europee sul sentiero dell’uscita dalla crisi, soprattutto per quanto riguarda il basso tasso di occupazione e la crescente disoccupazione giovanile, la quasi totalità dei governi europei sembra essere già passata alla fase successiva. Il settore pubblico – che di questa crisi è stato quasi ovunque vittima sacrificale, dovendosi accollare le enormi perdite dirette e indirette del settore privato…

La riforma del mercato del lavoro allo studio in Italia punta a introdurre elementi di flessibilità per le imprese, accompagnati da maggiori tutele individuali per i lavoratori disoccupati. Il modello, la cosiddetta flexicurity, non è altro che una revisione dell’impianto istituzionale del mercato del lavoro (ma bisognerebbe piantarla col singolare e cominciare a parlare di “mercati”) attraverso una modifica delle relazioni contrattuali. Al di là del giudizio politico sui singoli provvedimenti…

L’innovazione tecnologica è diventata il nuovo mantra della politica italiana, ma limitarsi a invocarla non sarà di grande aiuto. Essere presenti nei settori a forte intensità di conoscenza scientifica è condizione irrinunciabile anche per continuare a essere competitivi sui nostri settori tradizionali, ma comporta l’introduzione di una serie di modifiche nella struttura e nel funzionamento dei mercati finanziari, nelle politiche della ricerca…

Nel dibattito sulle riforme del mercato del lavoro ci sono due concetti molto usati, ma spesso non definiti, quindi utilizzati in modo ambiguo: flessibilità e sicurezza. A questi due concetti nebulosi se ne è aggiunto un terzo, quello di flexicurity, anche questo spesso utilizzato senza una sua precisa definizione e quindi in assenza di una discussione sulla sua importabilità in contesti socio-economici molto lontani da quello originario. Il termine flexicurity è stato introdotto nel dibattito…

Puntuale come la tradizionale ondata d’aria calda di luglio si è riaperto da qualche giorno il dibattito sullo smembramento dell’ultimo gioiello industriale sopravvissuto in Italia, cioè l’Eni. A dare il via alle danze è stato Alessandro Ortis, presidente in scandenza dell’Authority sull’energia, il quale ha approfittato dell’ultima relazione annuale del suo lungo mandato per tornare a ribadire una posizione già espressa ripetutamente in passato: separare cioè la proprietà dell’Eni dalle grandi reti…

Il Partito democratico ha il diritto di spaccarsi sull’interpretazione del magistero sociale recente della chiesa cattolica? A mio modesto avviso, no. Un esordio così tranchant confligge con l’umile intento di queste poche righe, che non possono dar conto del lungo e articolato dibattito interno al Pd, che ha visto nelle ultime settimane interventi complessi e raffinati, pubblicati su Europa, su Left Wing e su landino.it (tra gli altri) da Stefano Ceccanti, Massimo D’Antoni e Giorgio Armillei…

[articolo di Mario Lettieri e Paolo Raimondi*]

La crisi finanziaria galoppa negli Stati Uniti e si propaga nel resto del mondo. E’ esplosa con i mutui subprime, cioè mutui immobiliari concessi di fatto senza garanzie e sui quali poi si sono innescate operazioni speculative con strumenti finanziari derivati, e più recentemente ha invaso i settori delle materie prime a cominciare dal petrolio…