Partiamo dall’obiettivo. La manovra Monti è stata fatta per realizzare un consolidamento fiscale tale da consentirci di raggiungere il pareggio di bilancio già nel 2013. Tuttavia, a meno di credere alla favola della “contrazione espansiva”, è chiaro che un aggiustamento di tale entità, vicino a un punto e mezzo di pil, che si somma agli interventi già previsti dalle precedenti manovre del governo Berlusconi, avrà effetti molto pesanti sull’economia. Effetti di cui le pur grigie previsioni per il prossimo biennio…

Dopo settimane di autentico terrore, il vertice europeo del 9 maggio ha approvato un maxi-piano di salvataggio per la Grecia che, pur fra residue turbolenze dei mercati sul fronte dei cambi, sembra avere ridato un po’ di fiato all’Ue. Oltre all’ammontare complessivo (ben 750 miliardi di euro, ripartiti fra Ue, stati membri e Fmi) e alle modalità di erogazione, due sono le decisioni che possono essere guardate con particolare favore. La prima riguarda la possibilità per la Banca centrale europea di acquistare titoli…

Con maggior grazia di quando parlò di apertura dei cancelli dello zoo, ma con analoga arcigna fermezza, Sergio Marchionne ha spiegato domenica sera a Che Tempo Che Fa il piano di sviluppo della Fiat. La sintesi è questa: l’azienda sarebbe perfettamente in grado di prendere a sportellate la concorrenza se non fosse gravata dalla zavorra dell’Italia. Dei due miliardi di utile operativo previsto quest’anno, ha detto Marchionne, non un euro arriva dall’Italia, e in situazioni analoghe…

Il dibattito interno al Partito democratico è stato recentemente animato da un confronto tra quelle che qualcuno ha definito l’anima liberaldemocratica e quella socialdemocratica del partito. La prima si è riconosciuta nel (secondo) “discorso del Lingotto” di Walter Veltroni, ripreso su tutti i principali quotidiani. L’altra ha meno simpatizzanti sui giornali, ma ha una certa presa sull’attuale gruppo dirigente del Pd. Un esempio della seconda posizione si ha nella replica di Stefano Fassina al discorso del Lingotto…

L’abilità di chi ha promosso i referendum sull’acqua è stata quella di far passare il messaggio, semplice e diretto, che in gioco fosse la proprietà pubblica o privata di una risorsa essenziale. È forse inevitabile che in questo tipo di consultazioni vi sia una corrispondenza limitata tra l’affermazione di principio e il dato tecnico del quesito. Da qui i chiarimenti, le precisazioni, i distinguo (e la frustrazione) dei commentatori più attenti e preparati, che cercano di spiegare come in realtà l’approvazione…

Costruire automobili su larga scala è l’attività più complessa che esista nell’industria contemporanea. Vent’anni fa si diceva che per sopravvivere in un mercato globale dell’auto bisognasse produrre almeno 3 milioni di vetture l’anno. Oggi, con il prepotente ingresso di nuovi attori globali come Cina, India, Russia e Brasile, quella soglia minima è già salita a 6 milioni. Una quota che Sergio Marchionne ha detto di voler raggiungere attraverso un complesso piano di espansione dei volumi di produzione…

In attesa che le principali case finanziarie internazionali diffondano i loro consuntivi, si può già dire con certezza che il 2007 è stato l’anno che ha sconvolto l’assetto della globalizzazione finanziaria che avevamo conosciuto finora. La cosiddetta crisi dei mutui altro non è che la crisi del sistema delle grandi banche globali. E’ ipocrisia, infatti, riferire gli sconquassi finanziari in corso al problema dei mutui “subprime”…

Scorrendo la rassegna stampa delle ultime settimane potrebbe apparire che la recessione in arrivo sia da addebitare all’ostinazione con cui Jean Claude Trichet si rifiuta di abbassare il tasso di interesse dell’euro. Da parte di molti giornali e centri studi è in corso una gara: chi enfatizza l’arresto della crescita, chi l’esplodere del disagio sociale, chi infine avanza il sospetto che le banche europee siano minacciate…

Non c‘è dubbio che lo slogan “meno ai padri, più ai figli” abbia una sua efficacia. L’idea di togliere ai padri ultra-tutelati per dare ai figli non-tutelati evoca a un tempo l’idea di redistribuzione (una sorta di lavorare peggio ma lavorare tutti) e la solidarietà dei genitori verso i figli, e quale padre non si sacrificherebbe per il figlio? E se non bastasse, c‘è anche un velato richiamo alla rivolta generazionale, i figli che si prendono ciò che i padri non vogliono lasciare. In realtà la tesi di chi vede nella condizione di scarsa tutela…