La fioritura autunnale di opuscoli, articoli di giornale e commenti televisivi che ha fiancheggiato il governo irridendo l’ondata di proteste degli studenti è oggi ridotta a un cumulo di foglie morte. La settimana appena passata segna infatti l’archiviazione dell’argomento ricorrente di quella pubblicistica: l’idea che l’università sia virtuosa, in America, perché fondata sul contributo finanziario degli studenti…

Partiamo dall’obiettivo. La manovra Monti è stata fatta per realizzare un consolidamento fiscale tale da consentirci di raggiungere il pareggio di bilancio già nel 2013. Tuttavia, a meno di credere alla favola della “contrazione espansiva”, è chiaro che un aggiustamento di tale entità, vicino a un punto e mezzo di pil, che si somma agli interventi già previsti dalle precedenti manovre del governo Berlusconi, avrà effetti molto pesanti sull’economia. Effetti di cui le pur grigie previsioni per il prossimo biennio…

Con maggior grazia di quando parlò di apertura dei cancelli dello zoo, ma con analoga arcigna fermezza, Sergio Marchionne ha spiegato domenica sera a Che Tempo Che Fa il piano di sviluppo della Fiat. La sintesi è questa: l’azienda sarebbe perfettamente in grado di prendere a sportellate la concorrenza se non fosse gravata dalla zavorra dell’Italia. Dei due miliardi di utile operativo previsto quest’anno, ha detto Marchionne, non un euro arriva dall’Italia, e in situazioni analoghe…

Non c‘è dubbio che lo slogan “meno ai padri, più ai figli” abbia una sua efficacia. L’idea di togliere ai padri ultra-tutelati per dare ai figli non-tutelati evoca a un tempo l’idea di redistribuzione (una sorta di lavorare peggio ma lavorare tutti) e la solidarietà dei genitori verso i figli, e quale padre non si sacrificherebbe per il figlio? E se non bastasse, c‘è anche un velato richiamo alla rivolta generazionale, i figli che si prendono ciò che i padri non vogliono lasciare. In realtà la tesi di chi vede nella condizione di scarsa tutela…

“Abbiamo impedito ai francesi di arrivare in Italia con i loro treni”, ha esclamato pomposamente Luca Cordero di Montezemolo davanti alla Commissione lavori pubblici del Senato, aggiungendo che se le ferrovie francesi vorrano in futuro sbarcare sul nostro territorio lo dovranno fare come azioniste di una società privata. Le agenzie di stampa e i giornali hanno riportato la notizia come esempio di autentico patriottismo, ma anche questo piccolo episodio, analizzato più attentamente, getta una luce…

Negli ultimi tempi il modello tedesco è tornato al centro del dibattito pubblico. Una delle sue caratteristiche fondamentali è la codeterminazione nelle imprese con un numero superiore a 500 addetti, che prevede una rappresentanza paritetica dei lavoratori nell’organo in cui si prendono decisioni strategiche e si scelgono i manager che le eseguono. La codeterminazione ha indubbiamente favorito le caratteristiche positive cui si fa spesso riferimento nel dibattito italiano. E ha anche aperto la strada…

Il dibattito corrente sul governo Monti mostra due punti deboli. Il primo è l’idea che per abbassare rapidamente gli spread e riportare la calma sui mercati basti sostituire l’attuale capo del governo con una personalità stimata e autorevole che avvii le riforme. Purtroppo il processo di ricostruzione della fiducia è qualcosa di ben più lungo, che ha bisogno del supporto esterno di un impegno credibile dell’Europa. Il secondo punto debole, collegato al primo, consiste nella sottovalutazione delle difficoltà…

Dopo la vittoria del No al referendum del 4 dicembre, l’attacco finanziario all’economia italiana, in corso da tempo, ha conosciuto...

[articolo di Mario Lettieri e Paolo Raimondi*]

La crisi finanziaria galoppa negli Stati Uniti e si propaga nel resto del mondo. E’ esplosa con i mutui subprime, cioè mutui immobiliari concessi di fatto senza garanzie e sui quali poi si sono innescate operazioni speculative con strumenti finanziari derivati, e più recentemente ha invaso i settori delle materie prime a cominciare dal petrolio…

Sembra oramai certo che la riforma del mercato del lavoro sia una priorità dell’agenda politica, per rispondere alla crisi e promuovere la crescita. Da più parti viene porto l’invito ad affrontare il tema senza pregiudizi. In questo spirito, ritengo che sia utile ribadire quattro dati di fatto, ben noti a chi studia il mercato del lavoro ma che sfuggono spesso al dibattito. Il primo dato è che la rigidità del mercato del lavoro italiano è ampiamente sopravvalutata. Per l’Italia, l’analisi dei flussi mostra tassi di riallocazione…