Il modello tedesco sembra essere diventato improvvisamente di gran moda, almeno per quanto riguarda le relazioni industriali. Dal Corriere della sera al Messaggero, dalla Stampa al Sole 24 Ore, non c’è editorialista che per sostenitore gli accordi di Mirafiori non porti a esempio la Germania. Persino Matteo Renzi, dovendo in qualche modo argomentare la sua posizione a favore di Sergio Marchionne, l’ha messa così: “In Germania i sindacati hanno fatto accordi intelligenti e il mondo delle auto va alla grande…”

Sui fondi di private equity si è scritto molto. Qualcuno li celebra come paladini dell’efficienza globale, altri li percepiscono come entità inquietanti pronte a ghermire ogni possibile preda per fare profitti “a qualsiasi costo”. Come di consueto, il manicheismo non aiuta. Da un lato, infatti, i fondi di private equity possono favorire gli investimenti di imprese in fase di start-up, caratterizzate da fatturati simbolici e da strutture finanziarie…

Sono passati ormai nove mesi da quando il Fondo monetario, davanti all’incedere della crisi, invitò i governi a un uso discrezionale della leva fiscale a sostegno della domanda aggregata. Da allora molte cose sono successe, e l’iniziale timidezza ha rapidamente lasciato spazio a iniziative di vario genere. Pure l’Europa, solitamente riluttante a impegni di questo tipo, ha deciso di mettere sul piatto 200 miliardi di euro…