Diciamocelo subito chiaramente: Matteo Renzi ha il diritto di sbagliare. Comunque la si pensi sul finanziamento pubblico ai partiti, sul mercato...
A leggere i giornali tutto sembrerebbe semplice e lineare: il Pd ha commesso un atto di teppismo parlamentare aggredendo una...
Dopo lunghi mesi di silenzio, riprendiamo ancora una volta a scrivere su queste pagine, perché prima o poi a casa si torna sempre. E noi a questa piccola casa sperduta nella Grande Rete ci siamo affezionati...
Cara Left Wing, io alla kermesse del Lingotto non c’ero, come non c’ero a sentire Emiliano qui e Orlando là....
L’attuale governo nasce dall’incontro fra una cosa antica, la Vandea della Nazione, e un fenomeno recente ancora da decifrare, i...
L’idea di introdurre in Costituzione il referendum propositivo anche in materia penale è rassicurante quanto un’invasione di vampiri. Se fosse...
È sempre rischioso trarre considerazioni nazionali dal dato particolare di una sola regione, in ogni caso influenzato da storie e...
Sulla prima pagina del Corriere della sera, ieri, Gian Antonio Stella ha citato un articolo del 1919 a firma di un antico e illustre collaboratore del suo giornale, Luigi Einaudi, il quale già allora osservava: “A Roma spadroneggia un piccolo gruppo di padreterni, i quali si sono persuasi, insieme con qualche ministro, di avere la sapienza infusa nel vasto cervello”. Quindi Einaudi proseguiva nella consueta polemica liberista…
Ad Arturo Parisi bisogna riconoscere un merito. Ci crede. Anzi, di più: se c’è oggi, nel traballante scenario di fine Seconda Repubblica, un politico ancora guidato dall’Idea, questi è il ministro della Difesa. L’Idea di Parisi è l’Ulivo. Che non necessariamente coincide col Partito democratico. Per molti, infatti, il Pd è (bene o male) il coerente approdo finale di dieci anni di ulivismo politico ed elettorale.
Il presidente della Repubblica ha incontrato ieri Matteo Salvini per discutere temi di politica interna. Sembra non siano state oggetto...
Domenica il professor Romano Prodi ha scritto un articolo sul Messaggero molto critico sulla normativa sostitutiva dei voucher che risulta...
Dopo che il Presidente del Bundestag Norbert Lammert ha comunicato l’esito della prima votazione per l’elezione del Presidente della Repubblica, mercoledì 30 giugno, le telecamere hanno indugiato a lungo sulla vera sconfitta della giornata, Angela Merkel. La cancelliera se ne stava seduta con lo sguardo basso e il volto teso, mentre i deputati della Cdu si guardavano intorno increduli. A cominciare, naturalmente, da Christian Wulff, il candidato impallinato da quarantaquattro franchi tiratori…