Dal punto di vista etico e civile, la campagna in difesa delle intercettazioni e contro la cosiddetta legge-bavaglio si sta rivelando, soprattutto per gli argomenti adoperati da politici e giornalisti, persino più dannosa di qualsiasi soluzione sarà infine adottata. L’ultimo esempio è venuto in questi giorni da Massimo Gramellini, che a “Che tempo che fa” ha ripetuto ancora una volta l’ingannevole ritornello su “tutto quello che non avremmo scoperto in questi anni senza le intercettazioni”…

Non appena il dato sull’affluenza al referendum di Mirafiori è stato comunicato, si è diffusa l’idea che una partecipazione così alta, attorno al 94 per cento, avrebbe ridotto il peso degli estremisti e consegnato una vittoria schiacciante al fronte moderato. Il risultato finale è stato una vittoria del Sì con il 54 per cento, molto inferiore alle attese. Dunque, delle due l’una: o era sbagliata l’idea che l’alta affluenza avrebbe avvantaggiato i moderati, e noi pensiamo di no, oppure c’era qualcosa che non andava…

Intervistato dal Corriere, Camillo Ruini ha affermato che quel che sarebbe accaduto a Eluana, con l’interruzione dell’alimentazione e dell’idratazione, va descritto, se si vogliono “chiamare le cose col loro nome”, in questi termini: “Farla morire di fame e di sete”. Ora Eluana è morta. Il cardinale Barragan chiede perdono al Signore per coloro che l’hanno uccisa. Il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, dice che pesano le firme non messe…

E’ possibile che le elezioni del 2008 rappresentino una svolta. Che la svolta sia epocale è però lecito dubitare, se non altro perché la frequenza con la quale si annunciano le svolte epocali in Italia è tale da far dubitare del concetto stesso di epoca. Soccorre piuttosto un’altra celebre immagine di Aristotele. Il quale, per spiegare come nascano nelle teste degli uomini i concetti, ricorreva all’esempio di quell’esercito in rotta…

Oggi Beppe Severgnini sul Corriere della Sera affronta un tema di cui purtroppo mi occupo da molto tempo: l’utilizzo scientifico e massivo delle...

Meglio dirlo subito: il presepe di Pomigliano non ci piace. Lo spirito prematuramente natalizio con cui l’accordo separato è stato annunciato sulla stampa, con Sergio Marchionne nei panni del Salvatore, il ministro Maurizio Sacconi nelle vesti del bue ed Enrico Letta in quelle dell’asinello, non solo non ci convince, ma ci fa venire in mente, per citare il grande Altan, idee che non condividiamo. Come, per dire la più moderata, l’idea di schierarci con quella Fiom che abbiamo sempre considerato…