Nel referendum di domenica scorsa, voluto per aumentare i suoi poteri e soprattutto per ottenere il diritto a ricandidarsi come presidente, Hugo Chávez non ha combattuto contro le multinazionali del petrolio, né contro il governo degli Stati Uniti, né contro la ricchissima aristocrazia del suo paese. Contro questi soggetti Chávez avrebbe probabilmente trovato ancora una volta il favore popolare.

Ho provato ad argomentare altrove (mariodelpero.italianieuropei.it) che salvo cataclismi inimmaginabili Obama arriverà alla convenzione di Denver con una maggioranza chiara di delegati. Non vi sarà insomma una situazione di virtuale pareggio e non sarà possibile per Hillary Clinton conquistare la nomination senza un colpo di mano, che spaccherebbe il partito e pregiudicherebbe le possibilità di riconquista democratica della Casa Bianca…

Ancora una volta, dinanzi a una manifestazione della Fiom, nei gruppi dirigenti del Partito democratico si apre la discussione sull’opportunità di aderire, partecipare, solidarizzare o meno con l’iniziativa. Ho l’impressione però che i nostri elettori facciano fatica a capire il senso di queste polemiche. Si finirà a fianco di esponenti della sinistra radicale, gli stessi che hanno fatto cadere il governo Prodi, si dice. Sarà senz’altro così, ma che c’entra? Appoggiamo un governo assieme a Sacconi e Gasparri, per le ragioni che tutti conosciamo e condividiamo, e adesso…

Può darsi che le battaglie sindacali di Pomigliano e di Mirafiori sfocino presto o tardi in una deriva estremista. Può darsi che il radicalismo fine a se stesso abbia la meglio sulle buone ragioni di merito dei contestatori, tanto nella Fiom quanto in un’area di sinistra che oggi è fuori dal Parlamento, ma potenzialmente è ben più vasta di quel che si crede. Può darsi che la facile e scivolosa retorica dei diritti prenda la mano ai suoi stessi agitatori. Insomma, può darsi che ce ne pentiremo…

Cosa accomuna il primario che cerca la sponsorizzazione dell’assessore o del ministro di turno per la sua promozione, l’attrice disposta a molto se non a tutto per un posto in prima fila nel prossimo reality show, gli innumerevoli comuni mortali che ogni giorno, armati di monetina, cercano i numeri fortunati nel Gratta e Vinci, i tanti Consorzi pubblici e semipubblici che si aggiudicano l’esclusiva di un servizio…

Poche posizioni sono sembrate così indiscusse nel dibattito pubblico italiano dell’ultimo quindicennio come la tesi che la politica dovesse liberarsi di ogni residuo elemento ideologico. Il merito principale dell’ultimo libro di Natalino Irti (“La tenaglia. In difesa dell’ideologia politica”) è rappresentato dalla sfrontatezza intellettuale con la quale questo luogo comune viene messo in discussione. Una sfrontatezza che solo la vera cultura può consentirsi…