In quel singolare Paese teorico della sovranità e del potere moderno che è la Francia, restano in piedi un Capo dello Stato e il suo fedelissimo ministro degli Esteri anche se fanno scrivere da propri accoliti ai magistrati finte lettere anonime secondo le quali è il loro avversario ministro degli Interni ad aver intascato tangenti internazionali…
Analisi e commenti
Assuefazione o vocazione alla sconfitta. Fatto sta che a Milano il centrosinistra perde nettamente le elezioni amministrative: calano i votanti rispetto alle politiche ma aumenta lo scarto di voti tra le due coalizioni a favore del centrodestra. Esiste una chiave di lettura della sconfitta?
Il Consiglio di Amministrazione di Unipol Assicurazioni in data 11 ottobre 2000, su proposta delle Generali, dalla quale erano già state acquisite le società di assicurazione Aurora e Navale, deliberò l’acquisizione del 51% di Bnl Vita detenuta dall’Ina – facente parte del gruppo Generali – migliorando significativamente le dimensioni del Gruppo Unipol, in particolare avendo la possibilità di consolidare il portafoglio Bnl Vita. La delibera prevedeva anche l’eventuale cessione dell’ 1% di Bnl Vita a Bnl Banca, cessione che avvenne l’anno successivo, contemporaneamente alla stipulazione di un patto di Governance con la banca stessa…
In Francia, la famiglia reale è stata decapitata nel 1789, da una rivoluzione popolare e democratica destinata a cambiare il corso della storia dell’umanità. In Russia, i Romanov sono stati condannati a morte dalla rivoluzione bolscevica del 1917, che la storia del mondo ha segnato per quasi un secolo. In Italia, il figlio dell’ultimo re di Casa Savoia è stato ghigliottinato sulla pubblica piazza in questi giorni, a sessant’anni dalla fine della monarchia, attraverso intercettazioni pubblicate sui giornali…
L’ ultimo libro di Erica Jong l’ho comprato perché avevo un buono sconto. Nulla contro l’autrice ma – se è...
L’importante è mettersi d’accordo sulle aspettative. Chi rumina pallone sa che la coppa del mondo non è la rassegna delle squadre più forti del mondo. Al massimo, oggi, è la vetrina delle individualità tecniche e di pochi lampi collettivi. Non era così una volta, ma questo è il segno dei tempi, futile abbandonarsi ai rimpianti. Per chi non se ne fosse accorto, tutto è accaduto nella rivoluzione passiva degli anni ’80-’90…
Sta accadendo qualcosa di grosso nel pensiero occidentale: una rivoluzione epocale nella concezione del tempo. Sto parlando, naturalmente, di quel che avviene nella giustizia sportiva. Quella che sta mettendo a processo Moggi & soci. Quella che ha escluso Ivan Basso dal Tour de France. Il metodo della giustizia sportiva, infatti, dischiude una precomprensione della temporalità sulla quale nessuno, a quanto ne so, ha finora riflettuto abbastanza…
La coppa del mondo è un teatro dei paradossi. A chi piace veramente? Gli adepti dello spettacolo, quelli che, per ingenuità o marketing, impiegano come metro di giudizio il numero dei goal per giudicare la qualità calcistica, non saranno certo soddisfatti di come vanno le cose. Ma anche i competenti, quelli che hanno sempre cordialmente odiato il calcio-champagne, storcono giustamente il naso…
Correva. Ansimava. A un tratto gli si è impallato lo sguardo e le gambe sono diventate pesanti. Da corridore esperto conosco quello stato: è il preludio della resa. Anche lui l’ha capito e mi ha detto: “Lasciami qui”. “No maestro – era il suo nome per la durata della missione – non ti lascio. Ti riporto a casa. Vivo o morto”. Gli ho urlato improperi in faccia per scuoterlo, per vedere se reagiva. Ha ripreso a correre, al centro della strada…
Forse Marcello Lippi, quando ha stilato la lista dei rigoristi al termine di quei centoventi, terribili minuti contro la Francia, ha pensato a Fabio Grosso e a come il destino, talvolta, si diverta a scegliere strumenti insospettabili per portare a compimento i suoi disegni. Grosso, il terzino scoperto dal Perugia di Gaucci in mezzo a mediani finlandesi e a difensori iraniani, membro di una difesa – quella del Palermo – convocata in blocco nonostante gli oltre cinquanta gol…
Italia mondiale per la quarta volta. Difficile discettare e fare accademia, quando ci si sente nel mainstream della storia (e...
I colpevolisti hanno ragione almeno su una cosa: le regole del processo sportivo prevedono il deferimento e la punizione anche solo per il tentativo di condizionare partite e campionati, e pertanto i giudici della Caf hanno avuto qualche ragione nel voler concludere il “processo del venerdì” nel modo a tutti noto, lasciandoci ora in attesa dell’ ”appello del martedì” previsto per il 25 luglio dopo la serie dei ricorsi. Tuttavia, c’è più di una cosa che non torna. Non mi voglio soffermare sull’insufficiente attenzione concessa alle deduzioni difensive…