No, questa volta non sono d’accordo con Claudio Velardi, con i liberal ds di LibertàEguale, con Emanuele Macaluso. Sul caso Unipol-Consorte, non ci si può fermare al sospetto personale per il conto che il manager della compagnia bolognese aveva alla Bpi, e per questo far questione di principio sul fatto che il vertice del Botteghino deve scaricarlo, perché guadagnare personalmente su compravendite azionarie è riprovevole. E si può invece aprire gli occhi su quanto sta avvenendo…
Analisi e commenti
Dopo avere disertato le elezioni costituenti del 30 gennaio e parzialmente anche il referendum confermativo della Costituzione del 15 ottobre, i sunniti iracheni…
Le ragioni della violenta offensiva scatenata a partire da questa estate dall’attuale gruppo dirigente della Fiat e della Confindustria e dai suoi principali alleati contro i Ds…
E’ la settimana decisiva, per gli sviluppi giudiziari del tentativo Unipol su Bnl. Inutile illudersi. Se fossimo in un paese normale, giocoforza bisognerebbe osservare…
La vicenda finanziaria degli ultimi anni rivela la dissoluzione della borghesia capitalistica italiana, ma anche l’impotenza politica, prima ancora che economica, delle forze…
Assistendo all’agonia di Sharon – perlomeno del primo ministro non più in carica, se non dell’uomo – e alla partecipazione con cui viene seguita sia in Israele sia nelle cancellerie di tutto il mondo, ci si pone questa domanda: come è avvenuto che Ariel Sharon – l’uomo che l’ex primo ministro Menachem Begin non voleva nominare ministro della difesa perché temeva potesse “circondare l’ufficio del primo ministro con i carri armati”, l’uomo che dopo la debâcle del Libano nel 1982…
L’editoriale di Giorgio Ferrari su Avvenire del 4 Gennaio merita una risposta. Il giornale della Chiesa italiana sostiene che la telefonata fra Piero Fassino e Giovanni Consorte “rivela senza mediazioni come il segretario del maggior partito di opposizione abbia necessità, per sentirsi protetto, di poter disporre di una banca”. Quindi si domanda come sia possibile che oggi “non ci si senta a proprio agio nel nido della politica senza il senso di sicurezza che deriva dall’avere una banca alle proprie spalle”...
L’Iran e i suoi tremila anni di storia non sono mai stati facilmente comprensibili per il resto del mondo. I greci e i romani lo hanno a lungo combattuto, raramente hanno tentato di dialogarci. Per questo non stupisce l’odierna incomprensione sul vero significato degli ultimi atteggiamenti verso il mondo esterno adottati dal nuovo presidente Ahmadinejad, peraltro anche lui un oggetto misterioso. L’incomprensione è antica e culturalmente ben radicata. E il fatto che sul tavolo ci sia soprattutto la questione nucleare…
Il libro-intervista di Roberto Colaninno con Rinaldo Gianola non poteva uscire in un momento migliore. Primo tempo (Rizzoli) è la storia di un imprenditore partito da una piccola azienda, passato poi dalla Sogefi all’Olivetti e di qui ripartito per la “madre di tutte scalate”, quella alla Telecom. Un colosso che avrebbe conquistato, gestito per pochi anni e infine abbandonato tra molte amarezze, per ricominciare ancora una volta da capo con la Piaggio, che proprio ora si appresta al debutto in Borsa…
Con il voto dei poliziotti e dei servizi di sicurezza, anticipato di qualche giorno per assicurare un loro pieno impegno nel regolare svolgimento delle elezioni quattro giorni dopo, i palestinesi hanno cominciato a votare…
Rich è un bambino ricchissimo che possiede beni fuori dal comune: tra gli altri un’astronave d’oro, una barca a vela e un campo da baseball. Tuttavia i soldi non fanno la felicità e Rich si ritrova spesso a dover affrontare la solitudine…
Cari lettori di Left Wing, a costo di farvi sobbalzare sin dalla prima riga vorrei brevemente illustrarvi una tesi che a me non pare troppo paradossale. Alla fin fine, bisogna ringraziare Berlusconi. Lo so che alcuni penseranno magari che sono il solito provocatore…