Prosegue, la personalissima e personalistica battaglia per il Partito democratico del nostro sindaco-romanziere, Walter Veltroni. Lo abbiamo ascoltato al congresso dei Ds romani evidenziare al meglio l’impianto della propria visione politica. E siamo ancora più convinti di quanto sostenuto nel recente passato: il signor sindaco è un lussureggiante dispensatore di suggestioni, ha imparato molto dai cinematografari più scaltriti di cui è promotore, di quelli che troveranno sempre un altrettanto scaltrito produttore…
L’importante è mettersi d’accordo sulle aspettative. Chi rumina pallone sa che la coppa del mondo non è la rassegna delle squadre più forti del mondo. Al massimo, oggi, è la vetrina delle individualità tecniche e di pochi lampi collettivi. Non era così una volta, ma questo è il segno dei tempi, futile abbandonarsi ai rimpianti. Per chi non se ne fosse accorto, tutto è accaduto nella rivoluzione passiva degli anni ’80-’90…
Visti il livello del dibattito estivo sulla riforma della Banca d’Italia e il tono enfatico e insincero della critica – pure così diffusa – all’operato di Antonio Fazio, non è un male che il tormentone non abbia finora causato le dimissioni del Governatore e che l’abbozzo di riforma avanzato dal Governo sia misurato e di buon senso. Se si vuole andare oltre e togliere alla banca centrale la sostanza del suo ruolo politico occorre una riflessione ben altrimenti approfondita, costruttiva, attenta alle criticità del declino italiano…
Forse Marcello Lippi, quando ha stilato la lista dei rigoristi al termine di quei centoventi, terribili minuti contro la Francia, ha pensato a Fabio Grosso e a come il destino, talvolta, si diverta a scegliere strumenti insospettabili per portare a compimento i suoi disegni. Grosso, il terzino scoperto dal Perugia di Gaucci in mezzo a mediani finlandesi e a difensori iraniani, membro di una difesa – quella del Palermo – convocata in blocco nonostante gli oltre cinquanta gol…
Domenica scorsa, intervistato da Repubblica, Massimo D’Alema ha dichiarato che il dibattito italiano – in merito alla vicenda del sequestro Mastrogiacomo e più in generale ai nostri rapporti con gli Stati Uniti – ha raggiunto livelli imbarazzanti di degrado, confusione e strumentalizzazione. Il ministro degli Esteri ha parlato a riguardo di “ricostruzioni fantasiose, invenzioni e accuse di menzogne che sono offensive e si fondano su una scarsa serietà professionale”. Si riferiva, naturalmente, ai giornali che in questi giorni lo hanno accusato di fare con Washington una sorta di gioco delle tre carte…
A pochi giorni dalle elezioni che secondo tutti i giornali avrebbero dovuto segnarne il trionfo, lo Spiegel non ha esitato a dichiarare giunto il momento di scrivere “il necrologio del conservatorismo tedesco”. Ma forse si potrebbe parlare più in generale di una lenta agonia dell’intera destra europea. Non si tratta semplicemente dell’esaurirsi di un breve ciclo, quello seguito all’onda di sinistra prevalsa durante gli anni di Clinton e non casualmente coinciso con l’ascesa di Bush…
E’ opinione universalmente condivisa, ampiamente nota e oggetto di pubblico dibattito, che dopo l’attentato di Londra, il prossimo toccherà a noi. E che questo avverrà tra febbraio e marzo dell’anno prossimo, nel pieno della campagna elettorale. Si tratterebbe evidentemente dello stesso schema utilizzato a Madrid, quando i terroristi colpirono a pochi giorni dal voto, avvelenando il confronto democratico spagnolo ben oltre i pochi giorni di campagna elettorale rimasti. Il ritrovamento di alcuni appunti appartenenti…
Arrivando al Palalottomatica sabato pomeriggio, entrando in spalti pienissimi, penso a Boston, alla convention dei Democratici del 2004 che lanciava gli ultimi mesi di corsa di Kerry. L’ultimo giorno, dopo l’accettazione dell’allora futuro sconfitto, c’è stato un piccolo episodio, insignificante forse, anche se evidente nella diretta televisiva della Cnn. Kerry aveva appena terminato il discorso e i palloni che dovevano cadere dall’alto e riempire il Fleet Center tardavano a scendere. La festa di lancio perde il gran finale colorato e giocoso, evidenziato da un infido microfono acceso…