Gli eventi bellici in Medio Oriente mettono a nudo molte questioni. Innanzi tutto la debolezza della politica in questa fase storica e il vuoto che lascia, in questo caso riempito dalle armi, in altri dalle contestazioni protestatarie. Si tratta di una questione centrale anche per noi europei, e non solo perché l’Europa subisce l’ennesimo conflitto alle porte di casa senza avere la forza politica di intervenire, salvo per l’importante conferenza sul Libano del prossimo mercoledì a Roma. Ma anche perché questa debolezza della politica, a cui si surroga solo temporaneamente con l’inventiva personale, come nel caso che abbiamo appena citato, investe anche la stessa costruzione europea…
Analisi e commenti
A fine anno, è d’uopo interrogarsi su come sarà il prossimo. Parliamo un po’ fuori dai denti, allora, di quelli che metaforicamente si chiamano “poteri reali”. In Italia, almeno a immodesto giudizio di chi qui scrive, è inutile che pensiate alla politica, e da molti anni. Il potere più forte è senza ogni dubbio quello bancario. Ancora la settimana scorsa, Alessandro Penati su Repubblica ha aggiornato puntualmente i dati dello strapotere bancario…
Continua il big bang della politica israeliana. Dopo una lunga e furibonda battaglia politica all’interno del Likud, Ariel Sharon ha rotto gli indugi…
Quando il 14 settembre del 2005, durante un summit delle Nazioni Unite a New York, Sharon e Musharraf si sono stretti la mano, molti lo hanno interpretato come un mutamento epocale nelle relazioni tra i due paesi, ritenendo che la novità più forte fosse nell’aspetto bilaterale. Come spesso accade in Medio Oriente, invece, la realtà è l’esatto opposto di quel che sembra: l’aspetto significativo non è tanto che Israele e Pakistan intrattengano relazioni bilaterali, quanto che esse siano state lasciate venire alla luce…
Arrivando al Palalottomatica sabato pomeriggio, entrando in spalti pienissimi, penso a Boston, alla convention dei Democratici del 2004 che lanciava gli ultimi mesi di corsa di Kerry. L’ultimo giorno, dopo l’accettazione dell’allora futuro sconfitto, c’è stato un piccolo episodio, insignificante forse, anche se evidente nella diretta televisiva della Cnn. Kerry aveva appena terminato il discorso e i palloni che dovevano cadere dall’alto e riempire il Fleet Center tardavano a scendere. La festa di lancio perde il gran finale colorato e giocoso, evidenziato da un infido microfono acceso…
Pubblichiamo qui l’intervento di Fabio Mussi al Comitato centrale del Partito comunista italiano (Roma, 20-24 novembre 1989), nell’ambito del dibattito suscitato dalla proposta del segretario Achille Occhetto di dar vita a un nuovo partito della sinistra.
I colpevolisti hanno ragione almeno su una cosa: le regole del processo sportivo prevedono il deferimento e la punizione anche solo per il tentativo di condizionare partite e campionati, e pertanto i giudici della Caf hanno avuto qualche ragione nel voler concludere il “processo del venerdì” nel modo a tutti noto, lasciandoci ora in attesa dell’ ”appello del martedì” previsto per il 25 luglio dopo la serie dei ricorsi. Tuttavia, c’è più di una cosa che non torna. Non mi voglio soffermare sull’insufficiente attenzione concessa alle deduzioni difensive…
Ci sono due regole basilari della politica, di cui il centrosinistra fa volentieri a meno nei tempi recenti: la prima consiste nell’evitare di alimentare illusioni; la seconda nel vendere bene quello che si fa. Il seminario di Caserta è stato proposto per arginare le polemiche provocate da una Finanziaria che ha risanato accrescendo spesa e prelievo fiscale, rinviando le scelte sui meccanismi di spesa (pensioni, pubblico impiego, sanità). Inoltre, dopo il risultato deludente del primo pacchetto di liberalizzazioni…
La verità di Alleanza nazionale e del suo segretario era scritta nei manifesti per il decennale della svolta di Fiuggi, appena qualche mese fa…
Sono in Iraq. Questo paese ha la proprietà magica di farmi sentire bene. E’ una nazione disgraziata e straziata da venticinque anni di ininterrotta violenza. Ma ecco che nell’assurdità della mente, proprio qui in mezzo alla guerra trovo la mia pace. Tutti i miei assilli quotidiani scompaiono. Entro in un mondo dove la vita, la sua salvaguardia, diventa un pensiero importante. E’ una regressione dei bisogni. Il cibo, l’acqua, la protezione. In questo posto, dove ogni piccolo risultato è un miracolo, sembra di rivivere fasi sorpassate nella storia della società umana…
Il Consiglio di Amministrazione di Unipol Assicurazioni in data 11 ottobre 2000, su proposta delle Generali, dalla quale erano già state acquisite le società di assicurazione Aurora e Navale, deliberò l’acquisizione del 51% di Bnl Vita detenuta dall’Ina – facente parte del gruppo Generali – migliorando significativamente le dimensioni del Gruppo Unipol, in particolare avendo la possibilità di consolidare il portafoglio Bnl Vita. La delibera prevedeva anche l’eventuale cessione dell’ 1% di Bnl Vita a Bnl Banca, cessione che avvenne l’anno successivo, contemporaneamente alla stipulazione di un patto di Governance con la banca stessa…
Per prima cosa, nelle scuole di giornalismo, dovrebbero insegnare che è proprio quando l’indignazione tocca l’apice, quando si ha l’impressione che tutti coloro che si considera responsabili dei peggiori mali del proprio tempo si mettano insieme e insieme congiurino per confermare tutti i propri più radicati pregiudizi nei loro confronti, quello è il momento in cui più che mai occorre misurare le parole. Prenderla alla larga, sorvegliare il linguaggio, procedere per gradi. Passo dopo passo. Primo passo. Beppe Grillo ha scritto sul suo blog (qui) un post dal titolo “Brigate Cgil”. Invitiamo a leggerlo per intero, ma per coglierne il senso bastano le ultime tre righe: “Farsi qualche domanda può aiutare a capire perché nella Cgil si annidassero dei pericolosi brigatisti. O più semplicemente delle persone che, sbagliando, non vedevano altre vie. Capirne 20 per evitarne 100.000”...