Se il Medio Oriente è in subbuglio, e lo è davvero, questo accade perché sta ridefinendo la propria identità. Del resto, non poteva essere altrimenti, sotto la spinta di una guerra come quella irachena, l’ascesa degli sciiti e la conseguente forza anche elettorale acquisita dall’Islam politico radicale. E nel Medio Oriente definire le identità significa insieme definire i confini. Non solo quelli tra gli stati e tra le etnie…
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Trovare una definizione per Nellie McKay è un esercizio complicatissimo. La critica si è sbizzarrita nel cercare analogie, creando strani...
Le parole di Umberto Eco alla consegna dei primi diplomi del Collegio di Milano (raccolte da Repubblica, domenica) contengono un...
Pubblichiamo qui il testo integrale della relazione di Roberto Gualtieri sul “Profilo ideale e programmatico” del Partito democratico, tenuta al seminario di Orvieto il 6 ottobre 2006.
E se qualcuno tirasse fuori non un Manuele Paleologo qualunque – un imperatore assai dotto, d’accordo, ma poco noto al...
In cima alla lista delle parole che proprio non sopporto sta la parola “valore”. Per sbarazzarmene, in una sera d’estate...
Il calcio è un gioco: qual è l’essenza del gioco? Figuriamoci, l’Italia ha appena vinto i mondiali, le piazze sono...
In quel singolare Paese teorico della sovranità e del potere moderno che è la Francia, restano in piedi un Capo dello Stato e il suo fedelissimo ministro degli Esteri anche se fanno scrivere da propri accoliti ai magistrati finte lettere anonime secondo le quali è il loro avversario ministro degli Interni ad aver intascato tangenti internazionali…
Stefania Nobile, figlia di Vanna Marchi, ha aperto un blog. Nel suo post d’esordio, tra un tripudio di puntini e...
Il tipo di libro con cui Ugo [di San Vittore] era a contatto quando, durante l’infanzia nelle Fiandre o l’adolescenza...
L’intera nostra predicazione e teologia cristiana del ventesimo secolo è costruita sull’a priori religioso dell’uomo. Il cristianesimo è sempre stato...
La campagna elettorale reale scorre via serena come non mai, fra Prodi che annuncia di voler unire gli italiani e Berlusconi che snocciola i risultati raggiunti dal suo governo. La peculiarità del nuovo sistema elettorale, in cui per far vincere una coalizione bisogna votare una delle liste che la compongono, fa sì che non ci siano messaggi istrionici di candidati ansiosi di farsi notare, ma milioni di lettere e volantini, prodotti dai partiti nazionali e uguali in tutta Italia incentrati, in modo sin troppo pedissequo, sui contenuti dell’azione di governo che ciascuno prospetta agli elettori, milioni di facsimile e manifesti che spiegano come si vota. Una campagna visibile, ma assai meno costosa, in cui, per di più, la politicizzazione del messaggio rende assai meno condizionante il ruolo di chi la finanzia…