“Abbiamo impedito ai francesi di arrivare in Italia con i loro treni”, ha esclamato pomposamente Luca Cordero di Montezemolo davanti alla Commissione lavori pubblici del Senato, aggiungendo che se le ferrovie francesi vorrano in futuro sbarcare sul nostro territorio lo dovranno fare come azioniste di una società privata. Le agenzie di stampa e i giornali hanno riportato la notizia come esempio di autentico patriottismo, ma anche questo piccolo episodio, analizzato più attentamente, getta una luce…

cosa dicevamo

La crisi del Pd è ormai un gioco di società, che presto o tardi qualcuno penserà a commercializzare: hai vinto le primarie con milioni di voti, esci dal congresso e vai alla casella della campagna elettorale. Imprevisto: il direttore di Repubblica scrive che al Pd serve un Papa straniero, stai fermo un giro. Imprevisto: il sindaco di Firenze dice che vai rottamato, pesca un’altra carta. Imprevisto: l’ex segretario del Pd dichiara che hai perso la bussola e fonda un nuovo movimento, torna alla casella di partenza…

Di giorni il ventesimo secolo ne conta più o meno trentaseimilacinquecento, ma possono bastarne tre per tracciare la storia d’Italia. O almeno: questo è l’intento del libriccino di Ernesto Galli della Loggia, Tre giorni nella storia d’Italia, che sceglie il 28 ottobre 1922 (Marcia su Roma), il 18 aprile 1948 (vittoria della Dc sul frontismo socialcomunista) e il 27 marzo 1994 (prima vittoria di Silvio Berlusconi), per mostrare i caratteri originali del Novecento italiano. Le tre date hanno un tratto comune evidente…

Mentre Sergio Marchionne se ne stava comodamente seduto sulla poltrona di Che tempo che fa e rispondeva alle incalzanti domande di Fabio Fazio, colpiva il modo con cui proponeva sistematicamente l’eguaglianza fra “industria italiana” e “Fiat”, quasi che le due espressioni potessero essere usate come sinonimi. Non è così. Secondo il rapporto annuale Eurostat del 2009 il settore della produzione di mezzi di trasporto in Italia non è affatto fra i comparti industriali più diffusi in termini di valore aggiunto…

Sergio Marchionne dice che in Fiat intende portare i salari italiani al livello degli altri paesi europei, ma che potrà farlo solo dopo che al livello degli altri paesi europei avrà portato anche la competitività…

Con maggior grazia di quando parlò di apertura dei cancelli dello zoo, ma con analoga arcigna fermezza, Sergio Marchionne ha spiegato domenica sera a Che Tempo Che Fa il piano di sviluppo della Fiat. La sintesi è questa: l’azienda sarebbe perfettamente in grado di prendere a sportellate la concorrenza se non fosse gravata dalla zavorra dell’Italia. Dei due miliardi di utile operativo previsto quest’anno, ha detto Marchionne, non un euro arriva dall’Italia, e in situazioni analoghe…

Se si volesse raccontare con poche parole cosa è stata la lunga fase di egemonia liberista nel mondo occidentale, si potrebbe dire che la politica fu costretta a spogliarsi progressivamente delle proprie competenze e dei propri strumenti regolativi (quelli che in gergo venivano chiamati, non a caso, “strumenti di politica economica”), delegandoli interamente al mercato, unanimemente identificato come unica istituzione capace di garantire allocazioni efficienti che massimizzassero il benessere sociale…

Da mesi un certo numero di amministratori, dirigenti e parlamentari del Pd passa il tempo ad analizzare pubblicamente i mali del proprio partito. Spesso, il primo di questi mali è da loro individuato nella scarsa compattezza del gruppo dirigente. Tra tanti solleciti analisti, negli ultimi tempi, Beppe Fioroni si è imposto per assiduità e impegno, prevalendo di misura anche su rivali volenterosi e pugnaci come Sergio Chiamparino. Quale sia esattamente la posizione di Fioroni, però, non è chiaro…

Le discussioni di questi giorni attorno al corteo della Fiom presentano spesso una curiosa caratteristica: prescindono completamente dal merito. Di tutto si parla, a proposito di quell’imponente mobilitazione, meno che del suo oggetto e delle sue motivazioni, sindacali, economiche e politiche. Un modo di discutere ben singolare, di cui il centrosinistra offre esempi particolarmente surreali, simili alla stanca replica di una recita di Natale quando ormai è già estate: il riformista fa la parte del riformista…

Tralasciamo per un momento il merito e stiamo al metodo. Valutiamo cioè la conformità dei mezzi ai fini, la proporzione tra energie spese e risultati ottenuti, e la qualità di questi risultati. Ebbene, sulla base di una siffatta, spassionata, cinica analisi costi-benefici, dal punto di vista di Silvio Berlusconi, bisogna dire che l’intera gestione del “caso Santoro” è un fallimento che trova forse un solo eguale nell’intera storia della politica italiana: la gestione del “caso Fini”. Negli ultimi tempi, insomma, si direbbe…

Sono passati oltre cinquant’anni da quando Ernesto Rossi coniò la famosa e poco lusinghiera definizione di “padroni del vapore” per indicare i capitalisti italiani. Eppure non troviamo definizione più adeguata per descrivere la guerra dei treni in corso ormai da qualche anno, che ha avuto come suo ultimo capitolo la pubblica denuncia da parte di Luca Cordero di Montezemolo di “illegittimi ostacoli” posti dalle Ferrovie dello Stato al gruppo privato di cui è a capo. Tutto inizia nel dicembre 2006…