Mentre Sergio Marchionne se ne stava comodamente seduto sulla poltrona di Che tempo che fa e rispondeva alle incalzanti domande di Fabio Fazio, colpiva il modo con cui proponeva sistematicamente l’eguaglianza fra “industria italiana” e “Fiat”, quasi che le due espressioni potessero essere usate come sinonimi. Non è così. Secondo il rapporto annuale Eurostat del 2009 il settore della produzione di mezzi di trasporto in Italia non è affatto fra i comparti industriali più diffusi in termini di valore aggiunto…
Sergio Marchionne dice che in Fiat intende portare i salari italiani al livello degli altri paesi europei, ma che potrà farlo solo dopo che al livello degli altri paesi europei avrà portato anche la competitività…
Con maggior grazia di quando parlò di apertura dei cancelli dello zoo, ma con analoga arcigna fermezza, Sergio Marchionne ha spiegato domenica sera a Che Tempo Che Fa il piano di sviluppo della Fiat. La sintesi è questa: l’azienda sarebbe perfettamente in grado di prendere a sportellate la concorrenza se non fosse gravata dalla zavorra dell’Italia. Dei due miliardi di utile operativo previsto quest’anno, ha detto Marchionne, non un euro arriva dall’Italia, e in situazioni analoghe…
La Seconda Repubblica può essere giudicata da diversi punti di vista, ma non c’è dubbio che il tentativo di innescare...
Se si volesse raccontare con poche parole cosa è stata la lunga fase di egemonia liberista nel mondo occidentale, si potrebbe dire che la politica fu costretta a spogliarsi progressivamente delle proprie competenze e dei propri strumenti regolativi (quelli che in gergo venivano chiamati, non a caso, “strumenti di politica economica”), delegandoli interamente al mercato, unanimemente identificato come unica istituzione capace di garantire allocazioni efficienti che massimizzassero il benessere sociale…
Da mesi un certo numero di amministratori, dirigenti e parlamentari del Pd passa il tempo ad analizzare pubblicamente i mali del proprio partito. Spesso, il primo di questi mali è da loro individuato nella scarsa compattezza del gruppo dirigente. Tra tanti solleciti analisti, negli ultimi tempi, Beppe Fioroni si è imposto per assiduità e impegno, prevalendo di misura anche su rivali volenterosi e pugnaci come Sergio Chiamparino. Quale sia esattamente la posizione di Fioroni, però, non è chiaro…
Le discussioni di questi giorni attorno al corteo della Fiom presentano spesso una curiosa caratteristica: prescindono completamente dal merito. Di tutto si parla, a proposito di quell’imponente mobilitazione, meno che del suo oggetto e delle sue motivazioni, sindacali, economiche e politiche. Un modo di discutere ben singolare, di cui il centrosinistra offre esempi particolarmente surreali, simili alla stanca replica di una recita di Natale quando ormai è già estate: il riformista fa la parte del riformista…
Tralasciamo per un momento il merito e stiamo al metodo. Valutiamo cioè la conformità dei mezzi ai fini, la proporzione tra energie spese e risultati ottenuti, e la qualità di questi risultati. Ebbene, sulla base di una siffatta, spassionata, cinica analisi costi-benefici, dal punto di vista di Silvio Berlusconi, bisogna dire che l’intera gestione del “caso Santoro” è un fallimento che trova forse un solo eguale nell’intera storia della politica italiana: la gestione del “caso Fini”. Negli ultimi tempi, insomma, si direbbe…
Sono passati oltre cinquant’anni da quando Ernesto Rossi coniò la famosa e poco lusinghiera definizione di “padroni del vapore” per indicare i capitalisti italiani. Eppure non troviamo definizione più adeguata per descrivere la guerra dei treni in corso ormai da qualche anno, che ha avuto come suo ultimo capitolo la pubblica denuncia da parte di Luca Cordero di Montezemolo di “illegittimi ostacoli” posti dalle Ferrovie dello Stato al gruppo privato di cui è a capo. Tutto inizia nel dicembre 2006…
Dopo mesi di polemiche violentissime, una crisi istituzionale conclamata e una crisi di governo latente che minaccia di esplodere da un giorno all’altro, e che il voto di fiducia delle camere certo non allontanerà più di tanto, bisogna decidersi. A cosa abbiamo assistito, fino a oggi? Cos‘è accaduto attorno alla casa di Montecarlo e a Gianfranco Fini? Abbiamo assistito a una macchinazione dell’ennesima piovra, cricca, loggia, P4 o P5? A oscuri manovratori di quella “macchina del fango”…
Quella di Ed Milliband al congresso del Labour Party è stata una vittoria inaspettata. Alcuni sindacati, per sostenerlo, si sono spinti al limite delle regole: il sindacato Gmb (700 mila iscritti di varie categorie) ha in pratica aggirato la norma che vieta di imbustare insieme le schede per votare e la vera e propria propaganda pro-Ed. La soluzione è stata quella di usare buste diverse, certo, ma di inviarle insieme in una più grande. C’è chi ha protestato, ovviamente. Ma oggi è più utile capire la ragione…
C‘è qualcosa di avvilente nelle cronache, nei commenti e in tutto quello che quotidianamente capita di leggere e ascoltare sul Partito democratico. Onestamente, non è solo colpa del Pd. I suoi dirigenti, però, dovrebbero domandarsi come mai chiunque capiti a tiro, giornalista, politico o cabarettista, si senta libero di giocare col loro partito allo schiaffo del soldato. Per un certo mondo, lo sappiamo, è un’abitudine antica, che adesso però ha assunto tratti compulsivi, quasi patologici. Nel circuito della comunicazione…