Scrivo da un paese che, per la prima volta dalla fondazione della Repubblica, non avrà in parlamento né comunisti né socialisti. Questi ultimi c’erano stati ininterrottamente, se si esclude il ventennio fascista, per più di un secolo. Il voto del 2008 ridisegna il paese e ci costringe a dirci un po’ di cose chiare sullo scarto tra l’Italia com’è e l’Italia come ce la raccontiamo. Indubbiamente, per la sinistra in generale è andata male…

Nel piccolo spazio che si apre tra la campagna elettorale appena conclusa e la proclamazione del risultato ancora da scrivere – in questo breve tempo sospeso, pertanto, tra la propaganda e la propaganda – forse è possibile dirsi alcune semplici verità, che nessun risultato elettorale potrà smentire. Chiunque sarà il vincitore, è difficile resistere all’impressione che ci troveremo dinanzi a un ultimo giro di giostra…

E’ possibile che le elezioni del 2008 rappresentino una svolta. Che la svolta sia epocale è però lecito dubitare, se non altro perché la frequenza con la quale si annunciano le svolte epocali in Italia è tale da far dubitare del concetto stesso di epoca. Soccorre piuttosto un’altra celebre immagine di Aristotele. Il quale, per spiegare come nascano nelle teste degli uomini i concetti, ricorreva all’esempio di quell’esercito in rotta…

Fortunatamente, la campagna elettorale è finita. Ma anche a chi, come noi, ritiene che non sia stata proprio esaltante, vorremmo provare a spiegare perché è necessario votare e far votare per il Partito democratico. Non ci interessa enfatizzare i limiti dell’alleanza messa in piedi da Silvio Berlusconi, sottolineando il paradosso di uno schieramento che, nonostante il profilo più moderato assunto dal suo candidato premier…

All’inizio di febbraio era difficile trovare qualcuno, sia tra gli osservatori sia tra i militanti del Partito democratico, disposto a credere davvero che la partita elettorale con il centrodestra potesse essere riaperta, soprattutto dinanzi alla scelta di rompere l’alleanza con la sinistra radicale. Il coraggio dimostrato con quella scelta e il grande slancio con cui il Pd ha avviato la campagna elettorale hanno invece determinato…

Questa volta, nonostante ricorressero trent’anni esatti dal 16 marzo del 1978, non si può dire che il caso Moro sia tornato al centro del dibattito, come pure sarebbe stato ragionevole attendersi. Nuovi libri dedicati al tema sono stati pubblicati e altri sono stati ristampati per l’occasione. Politici, storici e giornalisti hanno aggiunto il poco che avevano da aggiungere al molto che è già stato detto…

Nel 1928 Mino Maccari pubblicava a Firenze, da Vallecchi, il suo “Trastullo di Strapaese”, dove criticava l’americanismo ribadendo il concetto che “dietro l’ultimo italiano c’è cento secoli di storia”. Sarebbe meglio “ci sono”, ma lui era senese e la lingua toscana ha sempre ignorato le regole miopi dell’italiano. Antonio Gramsci, più ruvidamente sardo, nel 1934 citò quel Maccari quando, nel quaderno 22, si occupò in maniera sistematica…

“Va dato atto al Consiglio di amministrazione di Alitalia e al suo presidente, Maurizio Prato, di essere andato dritto per...

Ho provato ad argomentare altrove (mariodelpero.italianieuropei.it) che salvo cataclismi inimmaginabili Obama arriverà alla convenzione di Denver con una maggioranza chiara di delegati. Non vi sarà insomma una situazione di virtuale pareggio e non sarà possibile per Hillary Clinton conquistare la nomination senza un colpo di mano, che spaccherebbe il partito e pregiudicherebbe le possibilità di riconquista democratica della Casa Bianca…

[articolo di Mario Lettieri e Paolo Raimondi*]

La crisi finanziaria galoppa negli Stati Uniti e si propaga nel resto del mondo. E’ esplosa con i mutui subprime, cioè mutui immobiliari concessi di fatto senza garanzie e sui quali poi si sono innescate operazioni speculative con strumenti finanziari derivati, e più recentemente ha invaso i settori delle materie prime a cominciare dal petrolio…

Sempre più spesso ritorna nel dibattito pubblico una domanda scabrosa: è lecito – e politicamente produttivo – parlare con l’Islam politico radicale? Domanda politicamente scabrosa proprio perché si pone, dopo l’11 settembre, in termini sempre più manichei. Dunque in un contesto che non può non esasperare la suscettibilità di chi si trova in prima linea, a cominciare da Israele. Il nodo politico che in Medio Oriente si è così aggrovigliato…

Al solito, il problema è politico. Perché però il problema sia politico non è facile vederlo. Si parla, infatti, di tutt’altro: di scienza e cervello, percezioni e neuroni. Ma andiamo con ordine e cominciamo dalla notizia. Sull’autorevolissima rivista scientifica Nature è stato pubblicato lo scorso 5 marzo un articolo dal quale si apprende che l’équipe del neuroscienziato Jack Gallant, dell’Università della California, è riuscita a “scannerizzare il cervello”…